Il Comitato Abitare il Savena-Paleotto
cittadini attivi per la difesa del quartiere
Il Comitato Savena di Bologna nasce dall’iniziativa di un gruppo di cittadini e cittadine che hanno deciso di organizzarsi per difendere la qualità della vita del quartiere e tutelare i beni comuni. Di fronte a trasformazioni urbane imposte dall’alto, cantieri invasivi e scelte amministrative spesso scollegate dalle esigenze reali della comunità, il Comitato rappresenta una voce autonoma, capace di portare all’attenzione pubblica i bisogni concreti delle persone che vivono e attraversano quotidianamente il Savena.
Il quartiere si trova infatti al centro di una fase di cambiamenti che hanno un forte impatto sulla vita di residenti e lavoratori: progetti di rigenerazione, cantieri per la mobilità, nuove costruzioni e interventi che rischiano di cancellare spazi verdi e socialità. In questo contesto, il Comitato Savena si propone come strumento di partecipazione dal basso, per dare ascolto a chi non trova spazio nei percorsi istituzionali di consultazione, spesso formali e poco incisivi.
Le priorità individuate sono chiare. La difesa del verde urbano è un punto centrale: giardini, alberi e aree naturali sono presidi fondamentali contro l’inquinamento e le isole di calore, ma anche luoghi di incontro, gioco e socialità. Altrettanto importante è la tutela della salute, messa a rischio dal traffico intenso, dal rumore e dalla scarsa attenzione agli impatti ambientali delle grandi opere.
Il Comitato denuncia inoltre l’impatto pesante dei cantieri, che spesso trasformano la mobilità quotidiana in un percorso a ostacoli per pedoni e ciclisti, senza garantire sicurezza né alternative praticabili. Difendere la vivibilità del quartiere significa anche chiedere più trasporto pubblico, percorsi sicuri, strade meno congestionate e servizi accessibili.
Accanto alla dimensione della critica, il Comitato Savena vuole anche valorizzare le energie positive già presenti nel territorio. Quartiere vivo e ricco di associazioni, iniziative culturali e reti di solidarietà, il Savena può diventare un laboratorio di partecipazione e innovazione sociale. Per questo il Comitato promuove assemblee, incontri pubblici, momenti di confronto e attività aperte, convinto che solo la partecipazione diretta possa costruire soluzioni condivise e durature.
Il messaggio è semplice ma forte: i cittadini non sono spettatori passivi, ma protagonisti della città. Il futuro del quartiere non può essere deciso esclusivamente da interessi immobiliari o logiche di profitto, né calato dall’alto senza ascoltare chi il Savena lo vive ogni giorno.
Il Comitato Savena è aperto a chiunque voglia contribuire: residenti, studenti, lavoratori, associazioni. Non ha appartenenze politiche precostituite e si muove con un metodo inclusivo e trasparente, trasformando la protesta in proposta, la denuncia in azione collettiva.
L’invito è rivolto a tutte e tutti: partecipare, informarsi, costruire insieme un quartiere più vivibile, verde e solidale. Perché difendere il Savena significa difendere il diritto alla città e il futuro di Bologna.
Portavoce Comitato Abitare il Savena-Paleotto
In particolare, non era stato spiegato che la morfologia del fiume Savena sarebbe stata modificata in modo permanente, sia sul piano strutturale sia su quello naturalistico.
L’apertura dei cantieri è stata preceduta dall’eliminazione dell’intera foresta ripariale in un’ampia zona tra via del Paleotto, via Toscana e via Andrea Costa. Quella fascia verde, contigua al parco, era formata da alberi ad alto fusto, ospitava molte specie animali e fungeva da barriera naturale tra fiume e caseggiati.
Le piene straordinarie del maggio 2023 e del novembre 2024 hanno causato l’esondazione del Savena proprio nell’area dei cantieri e l’erosione della strada di accesso ai caseggiati, ormai privi della protezione offerta dalla foresta ripariale. Dopo la piena del 2023, in una riunione pubblica le imprese incaricate dei lavori e l’allora sindaca di Panoro hanno comunicato che il progetto sarebbe proseguito senza modifiche.
Da questi eventi è nato il Comitato, con l’obiettivo di monitorare i lavori, segnalare agli organi competenti le criticità per i residenti e intraprendere azioni per tutelare sicurezza e qualità della vita.
Per questo abbiamo cercato canali alternativi: invio di PEC agli uffici comunali competenti e incarico a tecnici e legali per ottenere accesso agli atti. Da ottobre 2025 partecipiamo anche alla Consulta del Verde di Bologna, sperando che questo rappresenti un canale più stabile per far valere le nostre ragioni.
Abbiamo informato e coinvolto le associazioni attive nel parco (Paleotto11 e Associazione Ortiva Paleotto) e diverse realtà ambientaliste come WWF, Animal Liberation, Lipu, Lav, oltre a segnalare quanto accadeva a testate giornalistiche. Questo ha portato ad articoli su la Repubblica e Corriere Bologna e a segnalazioni dei Carabinieri Forestali.
Abbiamo ottenuto l’indirizzo PEC dell’ufficio regionale responsabile degli abbattimenti e inviato richieste di spiegazioni. La risposta parlava di “esigenze di sicurezza idrogeologica” e di “richieste dei cittadini”. Un successivo accesso agli atti ha mostrato che non c’erano perizie tecniche: la Regione stava eseguendo solo le richieste di pochi residenti spaventati dagli alberi.
Grazie al nostro intervento gli abbattimenti sono stati sospesi per alcuni mesi, anche se a febbraio 2025 sono ripresi con il taglio di quattro grandi pioppi cinquantennali.
Oggi stiamo raccogliendo fondi per chiedere accesso agli atti del progetto Nodo di Rastignano 2 per la parte che riguarda il Savena-Paleotto, per capire se sia stato redatto un vero piano di sicurezza idrogeologica e se siano state condotte le necessarie valutazioni di impatto ambientale. Continuiamo a informare he sensibilizzare sull’importanza di ripristinare l’equilibrio ecosistemico della zona e di garantire la sicurezza idrogeologica del fiume.
Per contatti e informazioni: abitareilsavena@libero.it