Siamo una rete variabile di redattrici e redattori, giornaliste e giornalisti, attiviste/i, osservatori urbani e curiosi. Non abbiamo una gerarchia rigida: ciascuno contribuisce con competenze, storie, passioni. Scriviamo, inchiestiamo, camminiamo la città, incontriamo persone e ascoltiamo voci spesso messe ai margini.
Siamo aperti a contributi, idee, stimoli e proposte di collaborazione: se vuoi conoscerci meglio o partecipare al progetto, scrivici. Perché la città è un bene comune anche nella parola che la racconta.
Antìgene è un blog che vuole essere resistenza cittadina, antidoto critico alle narrative dominanti dell’urbano. Antìgene nasce con un’idea semplice ma potente: leggere la città da un altro punto di vista, alzare il velo su ciò che resta invisibile nelle luci patinate della promozione urbana. Da Bologna guardiamo al mondo, intercettando conflitti, contraddizioni e potenzialità che le narrazioni ufficiali spesso oscurano.
Vogliamo produrre anticorpi critici contro lo storytelling tossico dell’urbanistica contemporanea: contro il mito del “progresso illimitato”, contro la cementificazione mascherata da riqualificazione, contro l’idea che tutto ciò che è visibile è anche ciò che merita di essere narrato.
Con il filo rosso dell’attenzione urbana, affrontiamo – tra gli altri – questi ambiti:
- La città: dinamiche urbane, politiche spaziali, mobilità.
- Le persone: storie personali, migrazioni, resistenze individuali e collettive.
- Le culture: arte, immaginari, memoria urbana, linguaggi critici.
- Gli ecosistemi: spazi condivisi, risorse pubbliche, conflitti d’uso e democrazia urbana.
- Le Reti e il territorio: relazioni tra quartieri, connessioni tra città e campagne, pianificazioni alternative.
I valori che ci guidano
- Radicalità etica: non cerchiamo compromessi sulla giustizia ambientale, sociale e urbana.
- Approfondimento critico: non basta denunciare: vogliamo capire e costruire visioni alternative.
- Partecipazione: crediamo che la città viva con chi la abita. Le soggettività urbane – comitati, associazioni, cittadini — non sono semplici “fonti” ma alleatə nel costruire discorsi e pratiche.
- Autonomia di pensiero: ci opponiamo a chi riduce il dibattito urbano a un mero “marketing territoriale”.