Lo scippo del futuro

di Hansy Lumen

LO SCIPPO DEL FUTURO

Oggi dietro le parole vuote di “neutralità climatica entro il 2050” c’è uno scippo di futuro che avviene con la precisione di un algoritmo. Ogni giorno perdiamo 27 campi da calcio di foreste pluviali, mentre in Europa il suolo impermeabilizzato cresce di 11 ettari al giorno. Questo significa alluvioni, siccità, ondate di calore. Non metafore: morti vere, numeri che si contano in decine di migliaia già oggi. Secondo l’IPCC nel 2100 avremo un aumento medio della temperatura di +3,2°C rispetto ai livelli preindustriali. Quindi mari che si alzano di un metro, città costiere sommerse, intere aree di regioni rese inabitabili. E non parliamo di zone lontane: il 45% delle aree urbane italiane è a rischio alluvione entro il 2050. Gli studi dell’UNICEF stimano che 1 miliardo di bambini è già a rischio estremo per gli impatti climatici. Non tra 50 anni ma oggi. Oggi che le élite economiche organizzano summit patinati per discutere di sostenibilità mentre continuano a speculare, trivellare, estrarre, inquinare. Nelle città le ruspe scavano zone che si trasformano in isole di calore mentre la speculazione immobiliare divora gli ultimi spazi verdi residui. Mentre aziende con le foglioline verdi nel logo, promettono “zero emissioni” entro il 2050, ma si avviano centinaia di nuovi progetti fossili. Siamo la prime generazioni a conoscere il problema e le ultime a poter fare qualcosa per quelle successive. Perchè ogni metro quadro di suolo pubblico ceduto, ogni albero abbattuto è una condanna scritta in un futuro che non appartiene a noi, che fortunamente non vedremo.